Questo saggio conclude idealmente la consistente produzione storiografica di Simonde de Sismondi e abbraccia tutte le idee fondamentali avanzate nella sua lunga carriera di storico, economista e pensatore politico. Concepito come testo per un pubblico di non specialisti (sia inglesi che francesi), in Italia questo libro non ha avuto lo stesso successo delle varie edizioni dell’Histoire des Républiques italiennes du moyen âge, nonostante la prima traduzione di Cesare Cantù (1836). Tuttavia, rappresenta un’affermazione definitiva e incrollabile dell’amore e dell’ammirazione di Sismondi per la penisola italiana e la nazione italiana. Nel corso di ventiquattro capitoli, il ginevrino ribadisce alcuni dei suoi temi preferiti, aggiungendo un’altra pietra miliare all’immagine dell’Italia che era stata costruita a partire dall’inizio del XIX secolo.