Lo scenario è il territorio a oriente della città di Salerno, noto fino a pochi decenni fa come il “Paradiso di Pastena” per la fertilità del luogo e le colture che per intero lo ricoprivano rigogliose. La storia che il libro racconta, vista con gli occhi di chi ha assistito, impotente, ai cambiamenti in corso, è quella della cancellazione di questo ambiente prezioso, arcaico e irripetibile. Di qui il titolo del libro, preso in prestito da una delle opere più note di John Milton. L’arco temporale è un settantennio, quello che va dagli albori del Novecento fino alla metà degli anni Settanta dello stesso secolo. Lo strumento del racconto è una cospicua quantità di fotografie (circa 300) nelle quali, al di là di soggetti appartenenti a sfere squisitamente private, si ritrovano sfondi e paesaggi, una descrizione di tempi e di luoghi raramente – o mai – ritratti altrimenti, di cui si va affievolendo o si è perfino smarrita la memoria. Le fotografie, inedite e provenienti da archivi privati, sono pubblicate per la prima volta e costituiscono la testimonianza di un’epoca che si è chiusa per sempre e il ricordo di luoghi un tempo bellissimi e oggi stravolti o perduti.