Il percorso espositivo e il catalogo si sviluppano cronologicamente, a partire dagli anni Settanta dell’800 fino all’ultima opera realizzata dal grande artista francese prima di morire. Il percorso procede per focus così da mettere in risalto le opere, la vita e l’ambiente nel quale Monet creava, i suoi rapporti con la città, la natura e con i contemporanei. Opere come La vista di Zaandam e Il ponte ferroviario ad Argenteuil sono inserite per rappresentare il concetto del formato ridotto, Il ritratto di Poly evoca il ruolo di colui che aiutava a portare e spostare le attrezzature da un luogo all’altro, la tavolozza di Monet rimanda all’uso dei colori in tubetti, i suoi occhiali fanno riferimento al ruolo della corrispondenza durante le sue uscite per dipingere. La presenza dei dipinti di Eugène Boudin evoca il percorso intrapreso da Monet, che con lui si avvia alla pittura en plein air: dalle origini, quindi, il racconto si sviluppa fino alle ultime opere, illustrando l’evoluzione artistica del pittore.