Gli studi sulle Rime di Vittoria Colonna (ed. pr. Parma, 1538) vivono un momento particolarmente favorevole e ricco di fermento, che ha visto, soprattutto nell’ultimo decennio, una crescita vertiginosa della bibliografia. Il volume offre un’esplorazione e un’analisi, da angolature diverse, del piuttosto coerente immaginario filosofico implicito a molte delle rime di Colonna. Il primo capitolo enuclea una serie di temi ricorrenti, con metafore legate soprattutto all’idea della luce, tipiche del sincretismo tra filosofia e cristianesimo già operato da Marsilio Ficino. Lo studio si concentra poi sulla prassi compositiva di Colonna, analizzando le sue rime “amorose”.