Il volume contiene una raccolta di testi, sedimentati nel trascorrere degli anni, che intendono restituire, nella continuità del lavoro e del tempo di vita, una rappresentazione della complessità di sentirsi architetti e operare nel ruolo di urbanisti. Una complessità difficile e, in generale, fatta di collaborazioni ed elaborazioni di ardua gestazione. La pianificazione territoriale e urbanistica è disciplina inscindibile da una visione politica, da una comprensione del sociale in cui si opera, dall’appartenenza, almeno culturale e storica, al territorio locale e al suo ambiente naturale. Alla fine, deve consegnarne i propri esiti alla comunità attraverso la mediazione di chi la amministra. Tutto questo in generale. In particolare narrando esperienze e conseguimenti, mostrando scoperte effettuate e conoscenze vissute nell’arco di cinquanta anni di professione emergono, nella loro ricca articolazione, le acquisizioni del lavoro di architetti in gran parte operanti nel ruolo dell’urbanista.
Nella lettura si incontreranno forse concetti ribaditi o situazioni e affermazioni ripetute, ma si troverà anche la storia di un territorio in cui si sta (ancora) vivendo e operando; memoria di eventi e persone che lo hanno reso un habitat plausibile con le sue infrastrutture, le sue dotazioni d’interesse pubblico, i suoi spazi verdi, i nostri luoghi di lavoro e le nostre case. E il tanto parziale, temporaneo e limitato apporto degli autori in un consapevole ruolo di urbanisti operanti…