Agli inizi degli anni Venti del secolo scorso, l’industriale montevarchino Angelo Masini commissiona all’architetto Giuseppe Petrini, con la collaborazione di Luigi Zumkeller, il progetto per una villa di famiglia. Il risultato sarà il complesso di Villa Masini a Montevarchi. L’interesse che tale costruzione suscita è dovuto alla stretta correlazione tra lo straordinario insieme architettonico e decorativo ottenuto e la personalità del committente le cui richieste richiamano il gusto che, all’epoca, caratterizzava la borghesia imprenditoriale montevarchina. Nei primi anni del XX secolo, Montevarchi era un florido centro industriale: nel censimento del 1901, aveva circa 12.000 abitanti e risultava la cittadina più industrializzata della provincia di Arezzo. In questo contesto in città si sviluppa l’architettura eclettica, liberty e déco che trova il suo esempio più eclatante e significativo nella costruzione del complesso di Villa Masini comprendente il palazzo, la limonaia e la dépendance e corredato di micro-architetture e di elementi di decoro quali il tempietto, la voliera, alcune fontane e il pozzo, situati all’interno di un vasto giardino.