Giovanni Ciampoli – discepolo di Galileo, accademico Linceo e segretario dei brevi di Gregorio XV e Urbano VIII – è noto alla storiografia galileiana per lo più di riflesso al maestro. Malgrado la riscoperta di un «Ciampoli filosofo» complementare a quella di un Ciampoli «poeta moderatobarocco », il suo nome ricorre tuttora nelle opere dedicate a Galileo e ai Lincei esclusivamente come il loro agente in Curia. Il personaggio è misconosciuto nella sua dimensione autonoma soprattutto a causa della perdita di una gran parte dell’opera che aveva composto durante l’esilio inflittogli dal papa alla vigilia del processo del 1633. A partire dai sedimenti dell’attività culturale dell’entourage dei Barberini, il volume ricostruisce l’attività che egli svolse autonomamente per creare in Curia un vero e proprio partito di chierici e filosofi ‘nuovi’. Un’analisi serrata della parte sopravvissuta della sua Filosofia naturale – qui edita per la prima volta in versione integrale – ne restituisce poi un profilo intellettuale originale e a tratti perfino critico nei confronti di Galileo.