Il cinema dei telefoni bianchi

Roma: Bulzoni, 2021
ISBN: 9788868972127
Collana: Zootropio; 5

40,00 

Il cinema dei telefoni bianchi

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A tutt’oggi, a lato di una abbondante bibliografia concernente il cinema italiano durante il periodo fascista, non esiste una monografia specifica, che faccia stato di una corrente ricca di oltre duecento film, la cui importanza reale avrebbe dovuto meritare una attenzione diversa da parte di critici e storici per approfondire o almeno impedire che quei film fossero semplicemente condannati al silenzio o fossero considerati solo come i film del fascismo e pertanto, proprio per questo, da condannare in modo pregiudiziale al rogo. Dalle numerose interconnessioni tra film e film, tra film e rispettivi autori e tra film e collegamenti con altre cinematografie, in modo più vistoso con quella americana, ci troviamo di fronte a una fenomenologia centrata soprattutto sugli aspetti formali più rilevanti dell’espressione cinematografica, come la scenografia, i costumi, la musica e l’uso straripante della luce, che conduce l’autore al tentativo più generale di comprensione antropologica di quel mondo artificiale. Sono così poste in primo piano e analizzate in dettaglio la composizione della famiglia, la posizione della donna, il rapporto con l’autorità, il potere del denaro, la struttura di un capitalismo ancora elementare e provinciale, il senso dell’onore e della fedeltà, i rapporti di classe, la centralità della piccola borghesia, l’assenza di qualunque problematica religiosa, la rimozione totale della “morte” e della “malattia”, il superamento del ruralismo, la soppressione dei…

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