Il volume di Manuela De giorgi riesce brillantemente a porre in evidenza la complessità dell’interazione tra luoghi e pratiche di culto, immagini e tradizioni leggendarie, il cui esito finale è stata la definizione delle caratteristiche iconografiche dello schema della Dormizione della Vergine e delle sue diverse varianti. Attraverso un lavoro puntuale che combina metoodolgie e strumenti d’indagine differenti l’autrice ricostruisce le origini del tema sia sul piano letterario che su quello iconografico, senza cedere alle lusinghe di quell’attitudine ampiamente diffusa che considera le immagini un pallido riflesso o una traduzione pura e semplice delle fonti testuali. Nella ricerca del bandolo di una matassa molto intricata, non si accontenta di liquidare il problema con un generico richiamo all’autorità di Bisanzio, intesa come entità monolitica e quasi astratta, bensì pone in evidenza il ruolo di primo piano svolto, nella promozione e diffusione dello schema, dalla Terrasanta e dal sistema di relazioni intermediterranee. In tale contesto, l’attenzione particolare alle testimonianze dell’Italia nediriodnale, troppo spesso trascurate dalla storiografia, conduce a risultati inediti e di grande importanza per la ricostruzione della vicenda nella sua globalità.