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Tra capitalismo e amministrazione : il liberalismo atlantico di Nitti

di Cento, Michele
Bologna: Il Mulino, 2017
ISBN: 9788815273116
Collana: Istituto italiano per gli studi storici; 69

25,00 

Tra capitalismo e amministrazione : il liberalismo atlantico di Nitti

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Tra capitalismo e amministrazione : il liberalismo atlantico di Nitti

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Nel 1889, a un secolo esatto dalla presa della Bastiglia, Antonio Labriola dichiara chiusa l’età dell’individualismo, per annunciare l’avvento dell’età della socialità. E questo il presupposto storico e concettuale su cui poggia la “rivoluzione liberale” di Francesco Saverio Nitti. Economista e sociologo, prima di diventare deputato, ministro e presidente del Consiglio, Nitti avvia un processo di rinnovamento del liberalismo, aprendolo all’influenza del socialismo e delle scienze sociali. Contro gli arroccamenti del liberalismo italiano alle prese con le rivendicazioni delle masse popolari e lavoratrici, egli individua nel conflitto sociale tra interessi organizzati la porta d’accesso alla modernità e alla democrazia. In questo senso, Nitti rappresenta la voce italiana di un liberalismo atlantico che riforma se stesso per assorbire e governare le trasformazioni che a cavallo del Novecento accompagnano la diffusione “transoceanica” del capitalismo industriale, della società di massa e dello Stato amministrativo. Il suo pensiero politico non è però destinato a rimanere sulla carta, perché tra età giolittiana e prima guerra mondiale si tramuta in quella che Antonio Gramsci ha definito una “filosofia dell’azione”. E in questo passaggio, però, che lo slancio democratico va via via scemando, per lasciare il posto a un’idea di democrazia industriale in cui gli imperativi dell’organizzazione razionale del capitalismo prendono il sopravvento sulle promesse di emancipazione e…

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