È un mondo assai strano, quello che Katia Amadio descrive nel suo romanzo. I richiami letterari e non solo sono tanti: la letteratura gotica, il Dorian Gray di Wilde, chissà… forse anche la realtà parallela di un Matrix. Ma c’è di più nelle pagine che seguono. C’è un’ansia autentica, originale che, in qualche modo, supera ogni sua ispirazione e la completa. È un mondo strano, popolato di personaggi sinistri, intenti a lanciare messaggi per l’al di là e a somministrare veleni sconosciuti. Un mondo-rappresentazione, per prendere in prestito un concetto schopenhaueriano, mai uguale a quel che si vede, sfuggente nella sua immagine mutevole; ma anche un mondo-volontà, quella di questa coppia capace di restare unità anche di fronte all’assurdo, anche di fronte alla lunga separazione. (Dal Saggio introduttivo di Alan Patarga)