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Soggetti per artisti

Curatori: Bartesaghi, Paolo; Frassica, Pietro
ISBN: 9788862278430
Collana: Edizione nazionale delle opere di Giuseppe Parini

78,00 

Soggetti per artisti

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l 25 febbraio 1776 un incendio divorò il Teatro Ducale di Milano. Rapidamente, la nobiltà milanese chiese e ottenne di poter costruire un nuovo teatro. I lavori iniziarono non sulle macerie del vecchio teatro, ma nell’area dell’antica chiesa di Santa Maria della Scala, demolita per fare posto al nuovo edificio, che prese appunto il nome di Regio Teatro alla Scala. Il 3 agosto 1778 il nuovo teatro aprì i battenti, mettendo in scena l’Europa riconosciuta di Antonio Salieri. Mancava però un sipario degno di un simile teatro: l’incarico di delinearne il soggetto venne affidato a Giuseppe Parini, il quale elaborò un’allegoria mitologica con protagonisti Apollo e le Muse sul Parnaso. Fu questa la prima occasione in cui Parini venne interpellato quale consulente iconografico per un’opera d’arte e, a partire da questo primo successo, l’autore venne più volte invitato a scrivere altri soggetti per opere d’arte pubbliche e private, portando avanti tale attività nei vent’anni successivi, parallelamente all’esercizio della poesia e al lavoro di docente. In questi scritti l’elemento classico e mitologico è reso portatore di istanze morali, misura e sobrietà, chiarezza e rigore, consapevolezza del valore metaforico ascrivibile a luce e colore, tutti elementi collegabili al mondo poetico dell’autore, che confermano anche l’aggiornata familiarità con le tecniche e le teorie artistiche contemporanee, cui si affianca il rispetto per la libertà creativa del pittore. Per Parini, la scrittura di soggetti non fu dunque un momento tecnico-pratico separato dall’attività letteraria, o una parentesi episodica dettata da obblighi ufficiali, bensì un’occasione per mettere a frutto concretamente i principi propugnati dalla sua cattedra di Belle Lettere. Inoltre, l’esperienza ventennale di consulente iconografico si affiancò alla frequentazione abituale con il mondo degli artisti della Milano asburgica, alla conoscenza aggiornata delle teorie artistiche neoclassiche e alla parallela attività didattica nel definire le componenti di quel vitale laboratorio dal quale scaturì l’ultima poesia del Giorno, con il suo peculiare linguaggio, letterario e pittorico allo stesso tempo.

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