Il simposio e il banchetto sono indiscutibilmente tra i motivi più comuni dell’arte del Vicino Oriente. La frequenza anche nell’arte europea, sin dalle sue origini greche e romane, di scene di convivio ha, fin dall’inizio del Novecento, incentivato l’interesse degli archeologi e degli storici dell’arte verso le analoghe raffigurazioni vicino-orientali. Soprattutto, in anni recenti, è da segnalare l’accostarsi degli archeologi alle teorie e alle analisi antropologiche e l’utilizzo, sempre più diffuso, del termine feasting, ‘festeggiare/far festa’, per descrivere tutti o buona parte degli eventi che comprendevano la condivisione di cibo e bevande. Gli studi, sia di àmbito antropologico che archeologico, hanno dimostrato la centralità e l’importanza del ruolo del ‘far festa’ come processo presente in differenti e numerose culture: i banchetti e i simposi agiscono nell’evoluzione di numerose dinamiche sociali, dalla creazione e trasformazione del surplus della produzione all’emergere di differenze sociali e politiche, fino alla creazione di prestigio per le élites nelle società complesse. La loro doppia valenza come strumenti utili a creare coesione così come ad accentuare differenze mostra quindi chiaramente che l’importanza di questi eventi non risiedeva tanto nel cibo e nelle bevande consumate, quanto nel consumo come evento sociale. Il volume si inserisce in questo filone di studi e fornisce un ampio quadro delle testimonianze relative alla celebrazione di banchetti […]