Nel 2010 è stato celebrato il 1600 ° anniversario dell’elezione di Athaulf come re dei Visigoti. Le vicissitudini di questa figura storica e il suo regno effimero (410-415 d.C.) sono un esempio eloquente di un periodo caratterizzato da un rapido cambiamento nella geografia del potere e da una straordinaria mobilità delle persone, oggetti e idee in un contesto di crescente multiculturalismo. Questi effemeridi costituiscono quindi un invito a storici, filologi, archeologi e antropologi a esplorare le molteplici materializzazioni di scambi e interazioni culturali tra “romani” e “barbari”, così come molti altri aspetti sociali, politici, economici e culturali all’inizio del 5 ° secolo in Pannonia, Italia, Gallia e Spagna. I contributi inclusi in questo volume analizzano la coesistenza dei “Barbari” e dei “Romani” in un contesto topografico e culturale specifico: le città occidentali del V secolo. Vero punto nodale della civiltà greco-romana, la città della tarda antichità diventa uno scenario suggestivo dei processi di trasformazione politica e ideologica dell’epoca. Tuttavia, le attività di uno dei principali attori, popolazioni di origine barbarica, sono spesso difficili da controllare: in questo specifico contesto, le loro assenze in determinati settori possono essere importanti quanto le presenze attestate, o anche di più.