Il numero 101 di “Religioni e Società” si presenta come un evento editoriale straordinario nel mondo sociologico italiano e non solo. Lo ha ben evidenziato il Prof. Costantino Cipolla nel suo ricco e articolato intervento introduttivo al Dossier dedicato alla “più importante ricerca sociologica sul fenomeno religioso in Italia”. Per Cipolla, passando in rassegna gli otto volumi che compongono a vario titolo il pacchetto complessivo della ricerca, si coglie lo sforzo degli autori di convergere verso il concetto di religiosità tarato lungo varie prospettive. Da un punto di vista metodologico si evidenzia un’inversione di approccio rispetto a quanto messo in atto nella precedente edizione della ricerca sulla Religiosità in Italia del 1995, con un impiego prevalente di metodologie qualitative rispetto ad un approccio di tipo quantitativo. In quanto al profilo religioso degli italiani, dalle parole di Cipolla: “Appare un tipo di religione intima, spesso quasi ‘invisibile’, interna al soggetto, ‘diffusa’ e nel contempo, più o meno consapevole, per delle assunzioni di fede che si tende a non tradire ma che in parallelo non sono esplicitate come tali, pur appartenendo intrinsecamente al proprio bagaglio culturale e valoriale”. Inevitabile, sottolinea Nesti, il riferimento alla metafora del “basso continuo religioso” utilizzata da Bellah nel suo studio sulla religiosità italiana del 1972 pensata sulla base dell’indagine su La religione civile in America (1967). Precedono il dossier…