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Pontecagnano, II-7 la Necropoli del Picentino : tombe della Prima Età del Ferro dalla Proprietà Colucci

Napoli: Centre Jean Bèrard, 2016
Curatori: D'Agostino, Bruno; Gastaldi, Patrizia
ISBN: 9782918887706
Collana: Collection du Centre Jean Bérard; 46

28,00 

Pontecagnano, II-7 la Necropoli del Picentino : tombe della Prima Età del Ferro dalla Proprietà Colucci

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Pontecagnano, II-7 la Necropoli del Picentino : tombe della Prima Età del Ferro dalla Proprietà Colucci

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Ai giorni nostri Pontecagnano è poco più di un sobborgo industriale che con qualche fatica si affaccia sul golfo di Salerno. La vicinanza alla città ne scoraggia la crescita; il fiume Picentino si riconosce appena per la poca acqua che scorre in un vasto alveo asciutto, e scomparse sono anche le due lagune che a SW consentivano il riparo più favorevole per le navi antiche. In questo quadro è difficile riconquistare il quadro naturale di quello che fu uno dei più grandi abitati della costa Tirrenica, nei primi secoli dell’ultimo millennio a.C. : il Picentino, in parte navigabile, collegava la costa ai villaggi indigeni situati sulle retrostanti colline, mentre un guado permetteva di risalire verso Nord, raggiungendo la pianura campana: l’approdo del Picentino trovava una utile alternativa nelle due lagune situate dietro la duna costiera, che offrivano un riparo nascosto ai pirati e alle navi che risalivano le coste della penisola venendo dall’Egeo e dal Vicino Oriente. Per un paradosso tipico dell’archeologia protostorica la vita dell’abitato antico si conosce attraverso l’indagine dei suoi sepolcreti. Sappiamo così che le navi partite dalla Grecia, per riallacciare i rapporti con il Tirreno interrottisi con la distruzione dei palazzi micenei, trovavano a Pontecagnano uno scalo priviliegiato: lo dimostrano le coppe per il vino prodotte nella lontana Eubea, che tra la fine del IX e i primi anni dell’VIII sec. i capitani delle navi offrivano ai capi della comunità locale.

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