Fu umbra, fiero sigillo di potenza e di dominio degli Umbri Sarsinati; fu etrusca, e la sua lucumònia salì a una potenza sovrana sulla misteriosa confederazione; fu romana, quando Roma dovette domarla con impeto tenacemente ripreso; fu cristiana nella gloria dell’apostolato e nella corona del martirio; fu comunale, con ricchezza e ira, con insurrezioni e dissidii, con guerre e conquiste; fu città di ventura nel Rinascimento, con temerarietà di giochi diplomatici, e milizie e condottieri del suo sangue; fu città papale, soggiogata e ribelle, umiliata nell’anima, orgogliosa di fortezze; fu napoleonica, garibaldina, mussoliniana […] il 1848 la vide insorgere al rombo dei cannoni di Roma […] il ’60 l’ammirò […] finché le Camicie rosse e le Camicie nere non ebbero segnato del loro solco le strade e le piazze […]”