Pablo Picasso
Pablo Picasso
La pittura è più forte di me, mi fa fare quello che vuole’. Questa è la frase che Picasso, alla fine di un quaderno sontuosamente riempito di disegni, scriveva a grandi caratteri e datava 27 marzo 1963, come se avesse tenuto a situare esattamente nel tempo una scoperta per lui importante. Inizialmente sembrerebbe che con questa trovata Picasso – abituato all’umorismo – si diverta a prendere in contropiede la verità. Particolarmente fecondi, e anche ricchi di invenzioni, gli ultimissimi anni della sua produzione – una produzione di un uomo che l’età spinge a raddoppiare anziché a rallentare inducono a credere che, al contrario di quello che dice, è lui, Picasso, a fare adesso quello che vuole della pittura, e che dunque, tra lei e lui, è lui il più forte. Ma che cosa significa “fare quello che si vuole” di un’arte? Non è forse essere così abile da praticarla in tutta libertà, senza alla fine dover mettere i pollici negli occhi a quelle opacità che si interpongono come schermi tra quello che si è voluto realizzare e quello che di fatto si realizza? Se si giunge a infrangere tutte le resistenze che possono temporaneamente fermarvi, come non essere colti da vertigine quando, a causa di un muro che ancora si oppone, si ha sì l’opera dietro di sé, ma davanti nient’altro che un vuoto (che bisognerà affrettarsi a nascondere accingendosi a un’altra opera, che a sua volta lascerà sull’orlo del vuoto)?…” (Dallo scritto di Michel Leiris)
- N° scheda: D0392050270
- ISBN-13: 9788884164209
- Città: Milano
- Editore: Abscondita
- Anno: 2015
- Mese: Febbraio
- Titolo della collana: Mnemosyne
- Numero collana: 19
- Dorso: 28 cm
- Peso: 800 gr
- Paese: Italia
- Lingua: Italiano
- Condizione: Nuovo
- Tipo di pubblicazione: Monografia