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L'rigine dei musei civici marchigiani : le civiche gallerie d’arte della provincia di Macerata dopo l’Unità

di Compagnucci, Mauro
Ancona: Il Lavoro editoriale, 2017
ISBN: 9788876638220

50,00 

L'rigine dei musei civici marchigiani : le civiche gallerie d’arte della provincia di Macerata dopo l’Unità

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L'rigine dei musei civici marchigiani : le civiche gallerie d’arte della provincia di Macerata dopo l’Unità

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Lo studio ricostruisce la cronologia delle vicende, le procedure adottate dai pubblici uffici e il sistema di norme predisposte per la conservazione del patrimonio artistico appartenuto alle corporazioni religiose marchigiane soppresse nel 1861 col decreto di Lorenzo Valerio e poi di nuovo sottoposte alle leggi, estese all’intero territorio nazionale, di liquidazione dell’asse ecclesiastico del biennio 1866–1867. Con il primo provvedimento il patrimonio d’arte ex claustrale doveva essere affidato alla città di Urbino “per fondare un Museo a maggior lustro ed incremento della Scuola di belle arti esistente presso quella Università”, coi secondi a musei o pinacoteche già esistenti all’interno del territorio delle singole province o a quelli che sarebbero stati nel frattempo istituiti per iniziativa dei comuni del medesimo ambito. I due disegni erano opposti fra loro: il primo ripeteva canoni settecenteschi di concentrazione indiscriminata delle opere e di abbinamento della struttura museale a istituti di insegnamento, le accademie di belle arti, mentre il secondo, che prevalse nelle Marche, favoriva la conservazione del patrimonio ex claustrale nei luoghi “di produzione”, in difesa del legame fra opera d’arte e territorio. Gli istituti museali marchigiani nacquero, pertanto, del tutto svincolati dall’insegnamento accademico, per custodire ed esporre la cultura cittadina, cioè salvaguardare un “patrimonio di gloria paesana” e di identità. In questo stesso periodo fu…

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