Le architetture di Francesco Mengatti e Dina Nencini si situano con grande e meditata consapevolezza all’interno della razionalità moderna, di cui hanno messo in evidenza una linea interpretativa che partecipa pienamente della contemporaneità. Tenendo assieme i due termini, modernità e contemporaneità, ma anche sapendo distinguerli sapientemente, essi hanno finora prodotto un’architettura che potrebbe definirsi trattatistica. Va sottolineato a questo proposito che tale carattere della loro opera è tanto più importante quanto più l’architettura globale si abbandona a una moltiplicazione tanto intensa quanto largamente gratuita che vanifica ogni tentativo di una necessaria visione teorica. Il tutto in una enfasi spettacolarizzante che rende gli edifici apparizioni clamorose ma funzionalmente e formalmente fragili e transitorie.