Nell’àmbito di un secolare dibattito sulla questione omerica e sulla tradizione prima affidata alla oralità, gli studi sull’Iliade e i suoi riflessi nelle manifestazioni artistiche della Grecia si sono svolti in termini catalogaci o con riferimento a singoli episodi. Ciò è avvenuto anche rispetto alla iconografia nei vasi, a partire dal periodo geometrico sino alla elaborazione dei pittori vascolari del IV sec. a.C. Ai cataloghi, in verità pochi, si sono accompagnate mostre di carattere generale, come quella organizzata da Angelo Bottini e Mario Torelli a Roma, nel Colosseo, con relativo catalogo del 2006. Nel presente lavoro De Miro ha avvertito il momento che vedesse la luce, specie in Italia, la trattazione di un tema che aveva contato due ottimi cataloghi: quello di Kund Friis Johansen (The Iliad and Early Greak art) del 1967, che sottolinea la dipendenza delle raffigurazioni vascolari dal poema omerico, trattando della ceramica corinzia ed attica, e quello di José Geraldo Costa Grillo (A Guerra de Tróia no immaginario ateninse: sua rapresentaão nos vasos áticos dos seculos VI-V a.C., San Paolo 2009): una trattazione esauriente della iconografia iliadica e della guerra di Troia nei vasi attici del periodo arcaico e classico, considerando tale iconografia nell’immaginario ateniese di quel periodo, e partendo dal presupposto di una stretta relazione tra immagini e società, si sostiene come le immagini dipinte relative a singoli episodi illustranti eventi del passato…