Giuseppe Antonio Pianca : pittore valsesiano del ‘700

di Ferro, Filippo Maria
Soncino (CR): Edizioni dei Soncino, 2013
ISBN: 9788897684183
Collana: Cardini

180,00 

Giuseppe Antonio Pianca : pittore valsesiano del ‘700

180,00 

Giuseppe Antonio Pianca : pittore valsesiano del ‘700

180,00 

Nato in Valsesia, ad Agnona nel 1703, Giuseppe Antonio Pianca approda presto a Milano, dove si forma coniugando la poetica della valle, la memoria di Gaudenzio, di Tanzio e del Sacro Monte, con la grande tradizione della Lombardia borromea. Milano è un cro- cevia di novità, il giovane artista vive l’avanguardia “scapigliata” del Magnasco e guarda con entusiasmo ai pittori genovesi ed a quelli veneti elaborando un’originale interpretazione del “barocchetto” attenta ai grandi esempi francesi di Van Loo e Boucher. Soggiorna a Novara, negli anni di passaggio della città al Piemonte, e vi lascia capolavori che ben rivelano le sue inquietudini fra le tetre “passio- ni” del secolo trascorso e le “leggerezze” della nuova moda: il Martirio di un Santo in città e l’Assunzione della Vergine a Ghemme. Opera nel territorio novarese e nei borghi del lago d’Orta, luoghi di soggiorno di intellettuali e aristocratici milanesi. Lavora ad imprese decorative a Novara (Palazzo Bellini), a Cremona (Palazzo Visconti) e a Tortona (Palazzo Busseti). Nell’ultimo periodo rea- lizza importanti commissioni per la sua Valsesia, le pale di Agnona e di Rima S. Giuseppe, i dipinti per i Cappuccini a Pescarenico e a Mollia, 1762, ultima data nota della sua attività ed esistenza. Oltre alla produzione sacra e alle decorazioni di nobili dimore, Pianca continua la linea dei “pittori della realtà” realizzando ritratti, nature morte e “paesi”, sensibili scenari di un'”Arcadia amara”. Rivelato da Marco Rosci nella mostra a Varallo nel 1962, e apparso come un “lombardo in rivolta” a Giovanni Testori ed a Dante Isella, Pianca si conferma oggi come una figura tra le più significative del Settecento nel Nord Italia.

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