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Dulce naufragium : desiderio infinito e ateofania in Leopardi

di Lettieri,Gaetano
Venezia: Marsilio, 2024
ISBN: 9788829711321

28,00 

Dulce naufragium : desiderio infinito e ateofania in Leopardi

28,00 

Dulce naufragium : desiderio infinito e ateofania in Leopardi

28,00 

408 p. : indice, biografia ; 21 cm. L’anatomia del cristianesimo, operata nello Zibaldone, dischiude un’intelligenza storicizzata del desiderio d’infinito, scandita dalla dialettica tra vanità e piacere, verità scettica e illusione idealizzante, morte della filosofia e reviviscenza della poesia. Dimostrato che l’ideale romantico del desiderio infinito dipende dalla metamorfosi di “invenzioni” patristiche dispiegatasi sino alla modernità, si scoprirà che il verso più famoso della letteratura italiana riecheggia un passo di un sermo de cruce del V secolo, ove il dulce naufragium è l’esito del canto seduttivo e mortale delle sirene. L’infinito si rivela, così, canto ulissiaco, eppure memore di Pascal, la cui fede gratuita oscillava sospesa nell’incerto tra gli abissi dell’infinito e del nulla, che il poeta immagina ormai disancorati dalla verità teologica, che pure li aveva rivelati. La ginestra è l’ultimo approdo di questa coerente decostruzione del cristianesimo, come è suggerito dall’epigrafe giovannea, confermato dai Pensieri postumi, provato dalla sua sistematica dipendenza polemica dalla teodicea delle Opere morali del gesuita Bartoli, “il Dante della prosa italiana”, assunte sin dalle Operette morali come modello di letteratura filosofica, seppure “convertita” in parodia nichilistica. Il fiore del deserto, che piegato il suo “capo innocente” soccombe alla violenza del vulcano, è non solo metafora del poeta patiens, umiliato dal “secol superbo e sciocco” e rivelatore della ateologica vanità del tutto, ma…

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