Un’accurata indagine archeologica e una scrupolosa ricerca d’archivio – avviate nel 2016 e curate da Paolo Lampugnani, Francesca Garanzini e Lorena Barale – sono state il punto di partenza per ricostruire le vicende secolari dei Castelli. Tutto ha inizio esattamente 500 anni fa, il 6 ottobre 1519, quando Ludovico Borromeo s’insediò sui resti di un modesto castello noto come Malpaga e vi fece edificare la fortezza “Vitaliana”, in onore del capostipite della famiglia. Negli ultimi trent’anni gli interventi di consolidamento si sono fatti sempre più frequenti, per contrastare un’accelerazione del degrado senza precedenti. Ma soprattutto è stato creato un progetto di recupero estremamente complesso, coordinato e seguito dall’architetto Salvatore Simonetti. “I Castelli di Cannero, la rinascita della Vitaliana” non è quindi solo il titolo di un libro con cui verrà raccontata la storia della fortezza, ma una nuova spinta per la promozione del Lago Maggiore e di quel tour storico-artistico che oggi include le Isole Borromee, il Parco Pallavicino, Villa Taranto, l’Eremo di S.Caterina, la Rocca di Arona, il San Carlone e la Rocca di Angera. A Cannero il Lago Maggiore sfiora i confini elvetici e le prospettive di una collaborazione con le vicine attrattive, come le Isole di Brissago o le città di Ascona e Locarno, potrebbero concretizzarsi.