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Sonate da camera a tre : due violini, violoncello e cembalo, 1687

Curators: Casari, Alessandro
ISBN: 9788870967685
Collana: Research & music; 2

30,00 

Sonate da camera a tre : due violini, violoncello e cembalo, 1687

30,00 

Sonate da camera a tre : due violini, violoncello e cembalo, 1687

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Un confronto più appropriato si può fare tra le Sonate di Vinaccesi e le estese Suites dei contemporanei Livres de clavecin francesi o anche delle raccolte di pièces de viole. Il parallelo non è immotivato poiché nel periodo immediatamente precedente all’ascesa di Corelli negli anni ’80 l’influenza francese aveva permeato in profondità le corti dell’Italia settentrionale, soprattutto attraverso l’esempio della corte di Modena, a maggior ragione dopo il matrimonio della nipote del cardinale Mazarino, Laura Martinozzi, con Alfonso IV d’Este nel 1665. È significativo che tutte le quattro sopramenzionate raccolte contenenti cicli individuali da sei a otto movimenti rivelino anch’esse chiare connessioni francesi. Un’altra inconsueta caratteristica della raccolta di Vinaccesi è l’inclusione in ciascuna sonata di un nucleo centrale di tre o quattro movimenti in una tonalità strettamente collegata a quella dei movimenti esterni. Di primo acchito si potrebbe immaginare che Vinaccesi avesse incluso, per così dire, una sonata all’interno di un’altra. Ma questa spiegazione non funziona, poiché gli spostamenti alla nuova tonalità (e i successivi ritorni alla tonalità d’impianto) ricorrono in momenti diversi: per esempio, il ‘percorso di andata’ può verificarsi o prima o dopo la Corrente. Inoltre i movimenti centrali sono tematicamente integrati con quelli estremi e non hanno un’identità separata oltre alla loro comune tonalità. Questo tipo di relazione è simile in natura a quello tra i movimenti in tonalità maggiore e minore nello stesso tono in una tipica suite di un compositore francese, consentendo il fatto importante che l’alternanza tra le versioni maggiore e minore della stessa tonalità non è tipica della musica italiana di questo periodo e pertanto dev’essere sostituita da un’analoga forma di alternanza (tra tonica e relativa minore, tonica e dominante, tonica e sottodominante, ecc.) […]

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