Santità e mistica femminile nel Medioevo
Santità e mistica femminile nel Medioevo
Nel Duecento, si afferma in Occidente un tipo di sapere, “mistico”, che comincia a ritagliarsi uno spazio proprio nell’area di differenziazione dei linguaggi. Sul modulo femminile, una forma particolare di ars dictandi, che attinge anche alle risorse espressive del corpo, è all’origine di una nuova struttura letteraria dai confini mobili e aperti a una pluralità di codici espressivi – leggende, memoriali, inchieste -, ma che trae da una stessa fonte la pienezza del discorso. All’inizio c’è infatti un atto di parola, una locuzione o una visione. Esso ha un carattere essenzialmente epifanico, è un avvenimento, perché “attraversa”, e così ristabilisce una comunicazione diretta tra due ordini: l’umano e il divino. La sua ambizione più alta è quella di riconciliare il divorzio tra le parole e le cose o, in termini diversi, di ricucire la frattura tra il visibile e l’invisibile. Lo spazio tra i due mondi, il celeste e il terreno, si riempie così di donne, a custodire un simbolismo che la nuova teologia delle scuole tende a considerare ormai culturalmente illecito. Linguaggio duale, quello mistico: è attraverso le madri che la parola arriva e si fa corpo e discorso, mentre ai padri è riservato il compito di consegnarla a una storicità e di farne una memoria. I nuovi artefici della letteratura agiografica e spirituale tardomedioevale – grandi scrittori come Giacomo da Vitry, Tommaso da Cantimpré, Pietro di Dacia, Raimondo da Capua – divenuti esegeti di corpi femminili, li leggono come fossero libri e nei loro racconti tracciano anche la propria autobiografia spirituale. Attraverso l’analisi di alcuni casi esemplari – da Maria di Oignies a Lutgarda di Aywières, da Angela da Foligno a Brigida di Svezia e Caterina da Siena -, il libro si sofferma sul momento originario di quella nuova conoscenza sperimentale di Dio, la fabula mistica, in cui si è identificata una proposta alternativa all’insorgere delle modernità occidentali, all’opacizzarsi della presenza di Dio nella storia. Questa collezione di saggi si articola in quattro sezioni: la prima si sofferma sui paradigmi di santità femminile e i codici espressivi chiamati a tradurli; la seconda illustra lo sfondo storico in cui maturarono le esperienze di eccezione; la terza e la quarta parte trattano le forme del nuovo linguaggio religioso, nel duplice registro mistico e profetico. Un’attenzione particolare è dedicata anche alle diverse strategie messe in atto per controllare e disciplinare l’esercizio dei carismi. Il problema della verifica, molto ben studiato per l’età moderna, è invece contestuale e parallelo alla comparsa stessa del linguaggio mistico e, sia pure in forme e maniere diverse, condiziona la trasmissione e la circolazione dei testi anche nel periodo medioevale. Tuttavia l’interesse principale del volume verte non tanto su che cosa la storia abbia fatto dei mistici ma, all’inverso, su che cosa i mistici abbiano fatto della storia.
- N° scheda: D0302047911
- ISBN-13: 9788868090210
- Authors: Bartolomei Romagnoli, Alessandra
- City: Spoleto
- Publisher: Centro Italiano di Studi sull'Alto Medioevo
- Year: 2013
- Month: September
- Necklace title: Uomini e mondi medievali
- Necklace number: 37
- Number of pages: 759
- Illustrations: B/W
- Dorso: 24 cm
- Peso: 1550 gr
- Country: Italy
- Language: Italian
- Condition: New
- Type of publication: Monograph
- Pages Introduction: XV
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