Prendendo spunto da documenti di diverso tipo, alcuni di facile accessibilità ed altri meno, questo lavoro è il risultato di una ricerca condotta in ambito intersettoriale e finalizzata a verificare cosa ci sia dietro ad alcune narrazioni aventi come protagonista il Lupo. A partire dai resoconti, tutti riportati integralmente e/o documentati nel testo, il filo conduttore seguito è stato quello della zoologia e dell’etologia, discipline sulla base delle quali l’autore ha distinto ciò che poteva effettivamente essere ricondotto al grande Canide selvatico da ciò che invece sembra risultare incompatibile con le sue abitudini, la sua indole ed in generale le sue potenzialità. Supposti “Lupi” fra cui quello di Gubbio, il “Lupo cerviero”, la “Bestia di Gevaudan” ed altre “Bestie” soprattutto francesi ma anche italiane, nel discorso che l’Autore sviluppa, dati alla mano, sembrano in più punti far affiorare un’incongruenza nell’essere identificati correttamente con il “Lupo” (ed a maggior ragione con la Lince). Ne emerge un panorama in cui la disamina dell’ambiente naturale, ed in particolar modo delle specie ivi effettivamente o potenzialmente esistenti, rivela aspetti che sembrano lasciare la porta aperta a nuove interpretazioni. Una ricca documentazione fotografica ed iconografica correda il testo.