La mostra Endless Migration approfondisce un argomento di grande attualità quale l’emigrazione e ci induce a una riflessione sulle origini del fenomeno e su come la Sicilia abbia risposto nelle diverse epoche secondo una lettura diacronica. La Sicilia per la sua insularità ha rappresentato uno scrigno della memoria, un luogo emblematico di passaggio e di accoglienza di sincretismo e di sviluppo, ma talvolta anche luogo dal quale fuggire. […]. Il Museo Riso ha più volte affrontato questo argomento attraverso l’apertura di un dialogo tra artisti che provengono dai paesi che si affacciano sul Mediterraneo e lo ha fatto con la mostra Nel Mezzo del Mezzo ospitando artisti dal Libano, dall’Egitto, dalla Libia, dalla Tunisia, dalla Francia, con l’intento di abbattere, con la cultura, le barriere e creare un dialogo tra artisti. Lo ha fatto con “Schenghen” evidenziando come la libera circolazione esiste soltanto nel mondo animale e nella natura, tra gli uomini è ancora un obbiettivo lontano da raggiungere. Lo ha fatto con Bettlhem la mostra laboratorio che ha visto lavorare giovani provenienti da diversi paesi e dialogare, con differenti mezzi, scambiandosi tecniche, tradizioni e canti legati alla produzione del pane. La tematica, con la mostra Endless Migration, raggiunge un pubblico sempre più vasto di fruitori, i quali sono coinvolti nella ricerca sull’emigrazione avviata da Lauricella nel 2005, attraverso un percorso particolarmente coinvolgente. I manichini dell’opera…