Questo testo è il risultato di circa quindici anni di lavoro da quando, nel 1996, l’ing. Pancera consegnò al Sindaco del comune di Casole d’Elsa ed al presidente della Società Archeologica Valdelsa un lotto di nove oggetti provenienti, senza precisa indicazione, dalla tenuta di Querceto e conservati all’interno della Villa. Fin da subito sono iniziate la ricerche e, grazie alla disponibilità dei proprietari che si sono succeduti nel tempo ed all’interessamento costante degli organi istituzionali preposti alla tutela, in primis nella persona della dottoressa Giuseppina Carlotta Cianferoni, funzionario ispettore della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana, oggi può essere presentato un lavoro che non è definitivo, ma che ha come unico scopo quello di recuperare un patrimonio per molti anni rimasto sconosciuto anche agli specialisti. Ad essere pubblicato oggi un primo consistente lotto di materiale, non completo, ma che dovrebbe mostrare nella maniera più ampia possibile la complessità e la varietà della raccolta che rappresenta una piccola sezione della più ampia Collezione Bargagli, già ospitata nella piccola chiesa di san Francesco a Sarteano ed oggi nucleo importante del Museo Archeologico Nazionale di Siena, all’interno del plesso museale del Santa Maria della Scala.