“Un’anima autentica d’artista” scrisse Eugenio Montale di Adriano Grande (1897-1972) raccomandando a Gobetti di accoglierlo tra i collaboratori del “Baretti” nel novembre 1924. Il volume Avventure, pubblicato nelle Edizioni del Baretti l’anno successivo alla morte di Piero, raccoglie prose e poesie con echi di Saba, Sbarbaro e Montale rivissuti in maniera originale. Sergio Solmi scrisse: “Il senso più vivo in lui è quello del provvisorio, dell’avventura quotidiana, dove il fatto più semplice e consueto, come il sasso che affonda nell’acqua, increspa l’addormentato specchio del vivere in misteriosi cerchi”. Oggi lo leggiamo come una consapevole ibridazione di affondi lirici e commenti raziocinanti, in un poeta consapevole dell’importanza delle “scorie” e degli aspetti più vari e genuinamente disarmonici nell’opera letteraria.