Raccontare il Corridoio è un sogno che accarezzo da molto tempo. Non si creda che le dimensioni contenute di questo spazio dipinto da Andrea Pozzo corrispondano ad una ricerca più circoscritta da affrontare. Tutt’altro: sembra quasi che Pozzo si sia divertito, anche con chi cerca di riuscire a “definire” scientificamente questo straordinario apparato decorativo illusionistico, a dilatare lo spazio della riflessione, a moltiplicare le prospettive della ricerca, in un continuo rimando di fonti, intuizioni, svelamenti iconografici, stilistici, decorativi e spirituali. Più si osservano gli affreschi e più si scoprono elementi nuovi, nascosti: sembra quasi che si mettano all’improvviso davanti agli occhi, “gabbando” lo studioso e facendogli ripensare le proprie certezze e ipotesi raggiunte. Quanto volte si è sostati davanti ai grandi riquadri alle pareti o con lo sguardo rivolto in alto a scrutare gli angioletti o a muoversi cercando di seguire da vicino i passaggi di distorsione prospettica; eppure ogni volta sembra di aprire gli occhi per la prima volta e di scoprire il Corridoio con rinnovata “meraviglia”. Quindi, l’intento principale di questo libro consiste nel cercare di rispondere alle molteplici domande che sorgono spontanee, per determinare, per quanto possa essere possibile, il senso profondo di questo luogo fantasmagorico, che appare, invece, sempre in continua trasformazione. Lydia Salviucci Insolera