logo

Santa Prisca all’Aventino : memorie antiche e tracce moderne di un «Santuario Apostolico»

Curators: Spina, Francesco
ISBN: 9788891328236
Collana: Ecclesiae Urbis; 4

90,00 

Santa Prisca all’Aventino : memorie antiche e tracce moderne di un «Santuario Apostolico»

90,00 

Santa Prisca all’Aventino : memorie antiche e tracce moderne di un «Santuario Apostolico»

90,00 

Il volume si pone sulle tracce di una storia complessa, quella della chiesa di Santa Prisca, edificata sul colle Aventino, area di antica vocazione residenziale, dove già si trovava il titulus Priscae, attestato fin dal V secolo. Vero e proprio “santuario apostolico”, come lo definì Giovanni XXIII, tradizionalmente legato agli apostoli Pietro e Paolo, grazie all’omonimia tra la Prisca ovvero Priscilla, ricordata con il coniuge Aquila nell’epistolario paolino e negli Atti degli apostoli, e la giovane martire Prisca, figlia spirituale di Pietro, dal quale avrebbe ricevuto il battesimo, la storia dell’edificio è ripercorsa sulla lunga durata a partire dalla Tarda antichità fino all’Età contemporanea, in un simbolico percorso di ascesa, sia cronologica che fisica, dalle vestigia dell’antico mitreo sotterraneo risalendo nel tempo fino alla cripta e alla chiesa secentesca.
Non trascurando l’articolata vicenda storico-agiografica e quella devozionale connessa alle reliquie dei martiri, di cui la chiesa conserva un importante corredo, le fasi costruttive e decorative sono ripercorse seguendo le successive trasformazioni dell’edificio nell’avvicendarsi dei diversi ordini religiosi che lo ressero fino ai frati di sant’Agostino, il cui insediamento risale al 1606. E proprio nell’anno giubilare 1600, complice la sapiente regia dell’allora cardinale titolare Benedetto Giustiniani, avviene quella che potremmo definire l’autentica renovatio di Santa Prisca. Il progetto è affidato all’architetto Carlo Lambardi e a una squadra di valenti pittori, tra cui spicca il nome di Domenico Cresti, detto il Passignano, autore della pala d’altare della cappella maggiore, dove si celebra la mirabile sintesi iconografica che nel battesimo della giovane Prisca, amministrato per mano dell’apostolo Pietro, presagisce il futuro martirio per decapitazione. L’acqua del battesimo che la ammette nel popolo di Dio, mondandola dal peccato dei Progenitori, diviene così immagine significante dell’effusione del sangue nella testimonianza di Cristo, segnando l’autentico dies natalis della giovane Prisca.

Reviews

Go to Top